La legge regionale 24/2017, che detta la disciplina regionale sulla tutela e sull’uso del territorio, prospetta alcuni cambiamenti profondi nel sistema delle dotazioni territoriali, chiamato a esercitare un ruolo fondamentale nel Piano urbanistico comunale, soprattutto in riferimento al sostegno alla rigenerazione urbana e nel contenimento del consumo di suolo.
E’ ora disponibile online l’atto di coordinamento tecnico, approvato dalla Giunta regionale con delibera n. 110 del 28 gennaio 2021. E' rivolto ai tecnici e ai professionisti che si occupano di Piani urbanistici comunali e rivede la strutturazione delle dotazioni territoriali definita dalle precedenti leggi urbanistiche regionali.
Nel definire il nuovo atto di coordinamento è stata considerata l’evoluzione dei bisogni della società e del nuovo scenario, radicalmente cambiato, che ha come obiettivo principale il consumo di suolo a saldo zero. Ci si è concentrati inoltre sulle prestazioni da raggiungere nel territorio insediato rispetto a quello per nuovi insediamenti. Lo scopo è promuovere processi di rigenerazione e quindi fare della città costruita il centro dell’azione del Piano urbanistico comunale, per perseguire quelli che sono gli obiettivi definiti dalla legge: sostenibilità ambientale, contrasto ai cambiamenti climatici, miglioramento della vivibilità dei sistemi insediativi, qualità urbana, riduzione delle disuguaglianze e diritto alla casa, valorizzazione del paesaggio e del patrimonio culturale, ecc.
All’interno dell’atto di coordinamento un ruolo centrale è affidato al rapporto tra disegno della città pubblica e Strategia del Piano, che deve stabilire la quota complessiva e identificare le aree pubbliche necessarie per soddisfare i nuovi bisogni o ammodernare gli esistenti. Il tutto attraverso una valutazione che verifichi l’adeguamento dell’esistente e le criticità pregresse.
E’ ora disponibile online l’atto di coordinamento tecnico, approvato dalla Giunta regionale con delibera n. 110 del 28 gennaio 2021. E' rivolto ai tecnici e ai professionisti che si occupano di Piani urbanistici comunali e rivede la strutturazione delle dotazioni territoriali definita dalle precedenti leggi urbanistiche regionali.
Nel definire il nuovo atto di coordinamento è stata considerata l’evoluzione dei bisogni della società e del nuovo scenario, radicalmente cambiato, che ha come obiettivo principale il consumo di suolo a saldo zero. Ci si è concentrati inoltre sulle prestazioni da raggiungere nel territorio insediato rispetto a quello per nuovi insediamenti. Lo scopo è promuovere processi di rigenerazione e quindi fare della città costruita il centro dell’azione del Piano urbanistico comunale, per perseguire quelli che sono gli obiettivi definiti dalla legge: sostenibilità ambientale, contrasto ai cambiamenti climatici, miglioramento della vivibilità dei sistemi insediativi, qualità urbana, riduzione delle disuguaglianze e diritto alla casa, valorizzazione del paesaggio e del patrimonio culturale, ecc.
All’interno dell’atto di coordinamento un ruolo centrale è affidato al rapporto tra disegno della città pubblica e Strategia del Piano, che deve stabilire la quota complessiva e identificare le aree pubbliche necessarie per soddisfare i nuovi bisogni o ammodernare gli esistenti. Il tutto attraverso una valutazione che verifichi l’adeguamento dell’esistente e le criticità pregresse.

La legge regionale 24/2017, che detta la disciplina regionale sulla tutela e sull’uso del territorio, prospetta alcuni cambiamenti profondi nel sistema delle dotazioni territoriali.